Luci LED vs Flash p.2

Un confronto approfondito. Parte 2

Riprendendo da dove avevamo lasciato, entriamo subito nel vivo e vediamo nel dettaglio le differenze tra luci flash e LED in due applicazioni pratiche: la fotografia di Beverage e la fotografia di gioielli.

 

Fotografia di Beverage (Splash e Liquidi).

La fotografia di beverage – pensiamo a bicchieri ghiacciati con spruzzi di cocktail, colate di liquido colorato, gocce che saltano – è uno dei settori dove la differenza tra flash e LED emerge chiaramente. Come già accennato, per congelare i movimenti rapidi dell’acqua i flash da studio sono praticamente indispensabili. Un setup tipico per uno scatto splash prevede l’uso di due o più flash strobo di alta gamma, ad esempio monotorce Profoto o Broncolor, posizionate ai lati della scena e magari dietro al soggetto, spesso con riflettori a cono o parabole per ottenere una luce dura che esalti la trasparenza dei liquidi. Grazie ai tempi di flash brevissimi (1/8000 s o meno in modalità Freeze) si ottiene quell’effetto in cui le gocce e le onde del liquido sono cristallizzate in aria, con dettagli nitidi e nessuna scia. Immagini come quella sotto sono possibili solo con il flash, poiché un LED continuo darebbe inevitabilmente del mosso sulle gocce in movimento.

Un altro vantaggio del flash in questo contesto è la potenza: per illuminare adeguatamente spruzzi d’acqua spesso si usano diaframmi chiusi (f/11 – f/16) per avere sufficiente profondità di campo e mettere a fuoco tutte le gocce e il bicchiere. Ciò richiede molta luce. Flash da 500–1000 J forniscono tutta la luce necessaria in un colpo. Un LED da 300 W, per quanto potente, costringerebbe ad alzare molto gli ISO (introducendo rumore) o a usare tempi più lunghi (inficiando il congelamento). Come quantificato in precedenza, servirebbero diversi secondi di esposizione continua per accumulare la stessa luce di un singolo lampo flash da 800 J , tempo durante il quale un liquido in movimento sarebbe diventato un velo indistinto. Anche aumentando sensibilità ISO, la differenza è tale che il flash resta la soluzione privilegiata per high-speed still life. 

E i LED? Possono trovare spazio nella fotografia di bevande principalmente in tre casi: immagini statiche, illuminazione di effetti secondari e riprese video. Si potrebbero infatti utilizzare piccoli faretti LED per colorare lo sfondo o illuminare leggermente lo scenario, combinandoli con i flash (che restano la fonte principale). Ad esempio, impostando la fotocamera in un ambiente buio con tempi lunghi e usando un colpo di flash per congelare il soggetto, un LED colorato lasciato acceso per tutta la durata dell’esposizione può aggiungere scie luminose o un alone di colore controllato dietro allo splash. Si tratta di tecniche miste creative, dove continuo e flash si sommano per immagini d’effetto. 

Altro caso è quando, oltre alla foto, si vuole girare un breve video, magari in slow-motion, del drink: qui i LED sono obbligati (il flash non può illuminare un video continuo). In set pubblicitari moderni capita che si realizzino sia still che clip video dello stesso soggetto; quindi spesso si allestiscono luci LED potenti per le riprese video del liquido in movimento e poi si usano i flash per le immagini statiche ad altissima definizione. 

In conclusione su questo punto, per liquidi e movimenti rapidi in still life il flash resta insostituibile. I LED possono integrarsi per compiti ausiliari o creativi, ma se l’intento è congelare moviment, investire in un buon kit di flash è la scelta più sensata.

 

Fotografia di Gioielli e Orologi

La fotografia di gioielli e orologi rappresenta quasi l’opposto: si tratta di soggetti completamente statici, spesso molto riflettenti, che richiedono grande cura nella disposizione delle luci per esaltare materiali e dettagli. In questo ambito le luci LED continue hanno guadagnato popolarità per diversi motivi. Primo, la visione diretta: poter osservare in tempo reale come ogni luce incide sul gioiello è un enorme vantaggio. Nella fotografia di gioielli spesso si usano schemi di luce complessi, con pannelli diffondenti, riflettori e bandiere per controllare i riflessi su metalli lucidissimi o gemme taglio brillante. Con luce continua è immediato vedere ad occhio nudo il riflesso di un softbox sull’orologio e spostarlo finché quel riflesso assume la forma e posizione voluta (ad esempio, un highlight lungo la lunetta di un orologio per definirne il profilo). Con il flash questo processo diventa trial and error: sposta leggermente la luce, scatta, controlla il risultato, aggiusta di nuovo… un processo laborioso. 

Secondo, i gioielli spesso richiedono tecniche come il focus stacking (decine di scatti a fuoco differente poi uniti per avere tutto a fuoco). Usare luce continua assicura che ogni foto della sequenza abbia la stessa identica illuminazione, senza variazioni di potenza o colore da scatto a scatto. I flash possono introdurre piccole variazioni: anche se i migliori modelli hanno una costanza eccellente, esiste un minimo rischio di inconsistenza (soprattutto con flash economici o usati a bassa potenza, che può alterare la temperatura colore). Ciò fa risparmiare moltissimo tempo in post-produzione, evitando di dover bilanciare differenze. 

Detto ciò, anche i flash hanno i loro vantaggi in questo campo. Uno è la potenza pulita: per fotografare piccolissimi dettagli a diaframmi chiusi (f/16–f/22 per massima profondità di campo su un anello in macro) un flash potente consente di mantenere ISO 100 e ottenere una nitidezza assoluta. Un LED di media potenza potrebbe richiedere ISO più alti o tempi lunghi con rischio di micromosso (ad esempio dovuto a vibrazioni dello specchio, se si usa reflex; le mirrorless mitigano questo problema). Inoltre, i flash da studio di alta gamma sono progettati per stabilità di colore e output. Quindi, se ben utilizzati, anche i flash garantiscono consistenza negli scatti multipli. E c’è la questione dei riflessi indesiderati: un LED spesso ha una superficie più grande (pannello) o multipla (array di punti) che può creare riflessi multipli su oggetti specchianti, se non ben diffuso. Un flash ha un bulbo piccolo e puntiforme, e se usato dietro un diffusore produce un singolo highlight. In alcuni casi, si preferiscono flash proprio per avere più controllo su dove compaiono i punti di luce sull’oggetto. Per ovviare a ciò con i LED si usano diffusori aggiuntivi o si posizionano i pannelli a distanza in modo che il riflesso appaia uniforme.

Infine, sebbene nel still life puro il video non sia l’obiettivo, va considerato che molti clienti oggi chiedono brevi video dei prodotti (rotazioni a 360°, close-up scintillanti di un diamante, ecc.). Con luci LED si può passare dalla foto al video facilmente mantenendo lo stesso setup illuminotecnico. Con i flash, girare un video significherebbe rimettere mano all’illuminazione da capo (a meno di usare la luce pilota, che però spesso non è abbastanza potente o di qualità per un video). Questo fa sì che sempre più spessi nella fotografia di gioiello si adottino LED per avere un set ibrido foto/video più efficiente.

In conclusione, nella fotografia di gioielli e orologi le luci continue LED offrono un controllo fine e immediato della luce, semplificando il lavoro di precisione richiesto. I flash possono comunque essere utilizzati con successo – e io stesso spesso li utilizzo tutt’oggi – ma richiedono più pazienza e esperienza per raggiungere lo stesso livello di perfezione nelle luci e nei riflessi.

Versatilità, Modificatori e Accessori

Sia i flash che i LED beneficiano di un vasto ecosistema di accessori, sebbene storicamente i flash avessero un vantaggio grazie ai decenni di sviluppo nell’illuminazione da studio. Oggi la distinzione è meno marcata: molti modificatori di luce (softbox, beauty dish, snoot, Fresnel, griglie a nido d’ape, ecc.) possono essere usati su entrambe le fonti, purché vi sia compatibilità di attacco o si utilizzino adattatori. Ad esempio, Elinchrom e Profoto hanno attacchi proprietari per i loro flash, ma offrono adattatori o soluzioni per montare gli stessi modelli di softbox anche su lampade LED continuo e viceversa. Molti LED hanno scelto attacchi standard come il Bowens mount rendendo interscambiabili gli accessori. Questo è un enorme punto a favore della versatilità: un set di modificatori di qualità può servire con entrambe le tecnologie.

Ci sono però ancora differenze fisiche: un flash da studio classico ha una lampada spesso circolare e protrudente, che riempie bene anche grandi parabole o softbox in maniera uniforme (sfruttando la cosiddetta luce “a bulbo nudo”). Un LED COB ha un chip piatto: alcuni design includono un cupolino o una lente per diffondere la luce a 180°, ma altri emettono un fascio più concentrato. Questo può influire su come certe parabole o ombrelli vengono illuminati. Per questo motivo, alcuni modificatori ottimizzati per flash potrebbero non dare identico risultato con un LED a meno di usare diffusori aggiuntivi. D’altro canto, i LED panel offrono soluzioni particolari: ad esempio pannelli LED sottili possono infilarsi in spazi dove un flash monotorcia non entrerebbe, o strisce LED flessibili possono creare illuminazioni radenti molto particolari (utili ad esempio per infilare una luce dentro un orologio per illuminarne il quadrante dall’interno – cosa realizzata in alcuni scatti con micro-LED).

Un altro aspetto di versatilità riguarda la portabilità e alimentazione. Flash e LED esistono sia in versione da studio (alimentazione a rete) sia a batteria per esterni. Un flash a batteria (es. Profoto B10/B10X, Godox AD300/400/600 Pro, Broncolor Move) permette di portare in esterni la potenza delflash. Similmente, molti LED hanno opzioni di batteria V-Mount o NP-F. In linea di massima, però, a parità di energia fornita, i flash risultano più leggeri e compatti: un singolo lampo richiede di scaricare molta energia in frazioni di secondo, mentre un LED per fornire luce continua per ore ha bisogno di alimentazione costante. Per still life in studio, dove la portabilità estrema non è un fattore primario, questo punto è neutrale: sia flash che LED richiedono stativi stabili, modificatori voluminosi e un certo setup.

Un vantaggio dei LED, come già accennato, è la doppia funzione foto/video: invece di dover acquistare due set di luci (flash per foto e continue per video), si può investire in ottime luci LED ed usarle per entrambi. In futuro è possibile che le linee tra flash e LED si fondano ulteriormente – ad esempio uscendo sul mercato apparecchi ibridi capaci sia di flash strobo ad alta potenza sia di funzionamento continuo (qualcuno definisce questi concetti “flashes con modalità continua” o “LED strobo”). Ciò evidenzia come le industrie stiano rispondendo alla richiesta dei fotografi di avere strumenti polivalenti.

Dal sito Aputure.

Conclusioni

LED o Flash? Come spesso accade, la risposta dipende dalle necessità specifiche e dallo stile di lavoro. Ecco però alcuni punti fermi:

Potenza e congelamento: se si devono congelare movimenti rapidi o si necessita della massima potenza luminosa in un singolo scatto (ad esempio per usare ISO bassi e diaframmi chiusi), il flash resta insuperabile. La sua capacità di fornire un picco di luce 100x superiore a un LED e di durare microsecondi permette scatti altrimenti impossibili . Per splash, fumo, esplosioni di polvere, ecc., un kit di flash professionali è la scelta obbligata.

Controllo e facilità: se invece si cerca un flusso di lavoro intuitivo, con possibilità di regolare le luci “in diretta” e magari di girare video, le luci LED offrono un’esperienza più semplice e immediata. In still life statici come gioielli, food, oggettistica, i LED possono far risparmiare tempo e tentativi, permettendo di raggiungere rapidamente l’illuminazione voluta. Anche i principianti troveranno nei LED un alleato per imparare a vedere la luce.

Resa cromatica: i flash di qualità producono una luce molto fedele (CRI ~100), ma anche i LED di fascia alta ormai garantiscono CRI/TLCI eccellenti (95+). Occorre fare attenzione con LED economici che potrebbero introdurre dominanti o non restituire certi colori. In ogni caso, per lavori color-critical (es. riprodurre con precisione il colore di un prodotto) conviene investire in luci di qualità, a prescindere dalla tecnologia.

Versatilità creativa: i LED aprono possibilità creative nuove – ad esempio cambiare temperatura colore al volo, usare colori RGB, fondere foto e video – che i flash tradizionali non hanno se non con accessori e filtri. Se queste caratteristiche sono importanti nel proprio genere di still life, i LED offrono un chiaro vantaggio in termini di flessibilità. Viceversa, se si ha già una serie di modificatori e accessori per flash, continuare su quella strada garantisce coerenza e sfrutta l’investimento fatto (molti scelgono flash anche per poter utilizzare un particolare modificatore specialistico disponibile solo per quel brand).

Sul set e in viaggio: in situazioni di scatto prolungate, i LED consumano continuamente energia e possono surriscaldare, ma sono silenziosi (se privi di ventola) e non abbagliano improvvisamente. I flash consumano energia solo quando scattano, ma se usati a raffica possono stressare le batterie o generare calore nei tubi. In trasferta, un set LED leggero può essere più comodo se non serve troppa potenza, altrimenti si finisce per trasportare equipaggiamento simile a quello dei flash. Oggi esistono ottime soluzioni portatili per entrambe le tecnologie, con batterie al litio che garantiscono molte ore di utilizzo.

In definitiva, luci flash e luci LED non si escludono a vicenda, anzi spesso si completano. Su molti set li tengo entrambi a disposizione, scegliendo di volta in volta lo strumento più adatto al compito. La soluzione migliore per chi inizia sarebbe provare entrambe le opzioni e capire quale si adatta meglio al proprio modo di lavorare, magari sfruttando l’opzione del noleggio. L’evoluzione tecnologica sta riducendo le differenze: i LED diventano ogni anno più potenti ed efficienti, mentre i flash integrano funzioni smart e continuano a migliorare in stabilità e velocità. L’importante, in conclusione, è comprendere pregi e limiti di ciascuno: il flash come “martello” di luce istantanea, potente e incisivo, il LED come “pennello” di luce costante, versatile e controllabile in tempo reale. Avere chiaro questo confronto permette di fare scelte informate e sfruttare al meglio la luce – che sia un lampo o un bagliore continuo – per dare vita alle immagini.

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